L'economia della nostalgia
Questa settimana inizia con una novità e prosegue parlando di Oasis, costo delle vacanze e occupazione dei neolaureati
Buongiorno,
questa è La settimana in pillole, la newsletter di Pillole di Economia che racconta i temi più importanti della settimana attraverso grafici e dati.
Ho una comunicazione importante per voi: a partire dalla prossima uscita, La settimana in Pillole non sarà più scritta da me. Ho infatti preso la decisione di lasciare Pillole di Economia, una testata che mi ha dato molto in questi ultimi due anni e cui sarò sempre grato.
Vi ringrazio per questi mesi insieme.
Di cosa parleremo oggi:
L’annuncio della reunion degli Oasis è l’ennesima prova che la nostalgia vende
Andare in vacanza in Italia è sempre più costoso
L’occupazione tra i neolaureati italiani è buona, ma molto peggiore rispetto al resto dell’Ue
Nostalgia canaglia
Numero di ascolti settimanali su Spotify di Wonderwall degli Oasis (Regno Unito)

La reunion degli Oasis è l’ennesima dimostrazione che ci troviamo nell’epoca della nostalgia: un numero sempre maggiore di persone è interessato è rivivere momenti della propria infanzia e della propria giovinezza, ma anche di un periodo che non ha neppure vissuto (Midnight in Paris insegna), ed è disposto a pagare moltissimo per farlo!
La testimonianza dell’efficacia di queste scelte commerciali è rappresentata dall’enorme successo dell’ultima famosa reunion: quella degli Oasis. Milioni di persone collegate per acquistare i biglietti, un tour britannico che non faticherebbe a trasformarsi in tour mondiale e, ovviamente, milioni di nuovi stream su tutte le piattaforme, con conseguenti ricavi dal diritto d’autore.
Secondo varie voci, il solo tour potrebbe fruttare 50 milioni di sterline a testa ai fratelli Gallagher, ma bisognerà prima capire quanto sarà effettivamente esteso il numero di tappe.
Andare in vacanza in Italia costa il 20% in più rispetto all’anno scorso

Nel luglio 2024, la maggior parte dei Paesi dell'Ue ha registrato un tasso di inflazione annuale positivo per i pacchetti turistici venduti nei rispettivi Paesi. Gli aumenti maggiori sono stati registrati per i pacchetti acquistati in Francia (+22,2% rispetto a luglio 2023), Italia (+19,5%) e Cipro (+16,7%).
L’aumento della Francia può essere facilmente spiegato con l’organizzazione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi, che hanno attirato milioni di persone da tutto il mondo, ma come giustificare l’aumento in Italia?
Ho pensato a un nuovo fascino ritrovato, soprattutto dagli Stati Uniti, che dedicano decine di articoli al turismo nel nostro paese, nel bene e nel male, ma temo che non sia ancora possibile dare una risposta chiara per giustificare il maggiore costo di visitare il nostro paese per gli stranieri.
3 neolaureati italiani su 4 trovano lavoro, ma siamo ben 13 punti percentuali sotto la media Ue
Laurearsi conviene? Sono molti i parametri da considerare, dal vantaggio competitivo nelle retribuzioni, al costo opportunità di frequentare ulteriori anni di studio anziché iniziare a lavorare subito dopo il diploma.
Uno degli indicatori da considerare è il tasso di occupazione: in effetti, in Italia, il 75% di chi si è laureato negli ultimi 3 anni ha trovato un lavoro, contro il 59,7% di chi si è fermato al diploma. Il problema, però, è che per entrambi i livelli di studio il tasso di occupazione è ben più basso rispetto alla media Ue. Chi si ferma al diploma, in quel caso, registra un 78,1%, mentre per i laureati si sale all’87%.
Insomma, in media un cittadino dell’Unione europea che si è fermato al diploma di scuola superiore ha maggiore probabilità di trovare lavoro rispetto a un italiano che ha ottenuto una laurea.
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